Puntura di Medusa: cosa si sente dopo il contatto?

Al primo contatto tra pelle e medusa, si percepisce un forte bruciore. Subito dopo, la superficie cutanea coinvolta diventa rossa e compaiono dei piccoli pomfi (rigonfiamenti della cute), simili a quelli dell’orticaria. Il dolore associato a quest’irritazione comincia ad attenuarsi dopo una ventina di minuti, lasciando spazio ad un intenso prurito.

Quali sintomi comporta?

La puntura di medusa provoca una reazione infiammatoria caratterizzata da:

Rossore localizzato (eritema); Rilievi cutanei (pomfi); Vescicole e bolle; Dolore; Bruciore; Formicolio e intorpidimento; Prurito.

Se la puntura di medusa coinvolge più del 50% del corpo, questa sintomatologia può essere estremamente intensa e l’intensità del dolore può diventare insopportabile. Di solito, la sensazione urente si risolve dopo circa 10-20 minuti, ma resta il prurito.

Va ricordato che l’effetto della puntura di medusa dipende dalla suscettibilità individuale (alcune persone sono maggiormente predisposte a sviluppare reazioni gravi), dalla specie in questione, dal tempo di permanenza in acqua e dall’area geografica dell’incidente.

Cosa FARE

Se si entra accidentalmente in contatto con una medusa e non si fosse proprio riusciti ad evitare la sua puntura, è possibile neutralizzarne gli effetti con alcuni semplici accorgimenti:

Allontanarsi con calma ed uscire dall’acqua

Nel caso si venga sfiorati da una medusa mentre di sta nuotando al largo, è bene non fare movimenti scomposti, cercando di allontanarsi (per quanto possibile, senza agitarsi). Se non si è riusciti a evitare l’animale e la sua puntura, raggiungere la riva, dove, se necessario, è possibile chiedere aiuto a qualcuno.

In caso di puntura di medusa, sciacquare ripetutamente la parte colpita con acqua di mare molto calda, in modo da diluire le tossine rilasciato dai tentacoli non ancora penetrate nella pelle. Evitare, invece, l’acqua dolce perché potrebbe favorire la rottura delle cnidocisti (strutture urticanti che le meduse usano per difendersi) rimaste sulla pelle ed aumentare il dolore della vittima.

Finché i tentacoli e gli eventuali residui della medusa aderiscono alla pelle, continuano a rilasciare veleno, quindi vanno prontamente asportati.

Per rimuovere le parti rimaste attaccate alla superficie cutanea occorre armarsi di pazienza e di una tessera di plastica rigida (es. carta di credito) o di un coltello (non dalla parte della lama).

Se subentrano altri disturbi (reazione cutanea diffusa, nausea, vomito, sudorazione profusa, mal di testa, pallore, vertigini, disorientamento e difficoltà respiratorie) è bene cercare un tempestivo intervento medico. In alcune persone particolarmente sensibili, infatti, la puntura di una medusa può innescare una reazione allergica o, peggio, uno shock anafilattico. In questi casi, la tempestività di intervento è fondamentale.

Cosa NON fare

Dopo una puntura di medusa, occorre evitare il peggioramento dei sintomi e fare attenzione a non incappare in alcuni comuni errori:

Non strofinare o grattare la parte, dopo la puntura di medusa, cercare di resistere alla tentazione di grattare la parte colpita. Cedere a questa reazione istintiva significa rompere le eventuali cnidocisti residue, liberando ulteriore veleno. In seguito alla puntura di medusa, fare attenzione a non toccare occhi e bocca.

Non affidarsi ai rimedi della nonna, ma applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio

I rimedi della nonna, come ammoniaca, urina, limone, aceto e alcol, potrebbero ulteriormente infiammare la parte colpita dalla puntura di medusa.

Per lenire il prurito, è meglio ricorrere ad una crema o un gel a base di cloruro di alluminio, meglio se ad una concentrazione del 5%. Questo prodotto è reperibile in farmacia e serve a lenire il prurito ed a bloccare la diffusione delle tossine.

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